Quello di sabato è stato un Lecce da cortocircuito, incapace di accendere la luce in zona gol e di trovare l’idea giusta per concretizzare la buona mole di gioco prodotta: vediamo chi, nel buio pesto, ha provato comunque ad illuminare la serata.
TERZO POSTO KRSTOVIC
Non è facile per un bomber brillare quando non si trova la via del gol. Nikola invece ci riesce, dimostrando di essere molto più che un semplice finalizzatore: macina kilometri, si offre per i compagni, prova a fare tutto da solo ma sbatte contro Buongiorno ed il portiere granata.
Krstovic è senza dubbio il faro di questa squadra, ma se la luce non c’è non è certo colpa sua: lui il fuoco ce l’ha dentro, e presto tornerà a farlo brillare.
SECONDO POSTO FALCONE
50 presenze in serie A con il Lecce, con quella di sabato tra le più inoperose, nonostante la sconfitta. Tra i più acclamati dai tifosi, anima e baluardo di una squadra che nei suoi guantoni getta le fondamenta ormai da un anno e mezzo e tra le sue parate costruisce una solidità che non la fa affondare neanche quando barcolla, come ieri.
Falcone è il tecnico luci di questo Lecce, mette a punto tutti i meccanismi affinché la luce non si spenga mai: sul gol di Buongiorno, semmai, la spina la stacca qualche suo compagno, non di certo lui.
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PRIMO POSTO PONGRACIC
Sontuoso, dirompente, elegante: Marin dimostra di partita in partita di essere tra i veri top player di questo Lecce, un campione venuto qui per dimostrare che senza acciacchi ed infortuni il suo livello è un altro, è altissimo. Sempre attento in chiusura, mai in difficoltà né con Sanabria né con Zapata, il centrale croato tira fuori tutta il suo carisma facendo spesso salire la squadra e facendosi sentire anche sulla trequarti offensiva.
Pongracic è la vera turbina di questo Lecce, colui che macina gioco ed avversari infondendo energia nel motore di una squadra che, anche quando non decolla, grazie a lui non si spegne mai del tutto.