Se la trasferta di San Siro contro l’Inter fu pressochè una gita, quella di ieri è stato un tirocinio formativo: cosa non fare se vuoi salvarti. Comunque, tre che si distinguono per il Numbale al contrario li troviamo sempre
TERZO POSTO BASCHIROTTO
Regala brividi quando dopo appena 13 minuti stende in area Theo Hernandez, ma anche sospiri di sollievo quando il Var dimostra il suo anticipo sul pallone. È l’ultimo ad arrendersi, tiene bene Leao per 70 minuti, fino a concedergli, quasi sfinito il gol del raddoppio.
Lui il tirocinio in A lo ha finito da tempo, è definitivamente assunto.
SECONDO POSTO BANDA
Parte dall’inizio dopo le tante panchine, dà sempre il brio giusto senza però trovare il passaggio chiave al momento decisivo. Ha sulla testa il pallone della possibile svolta, ma il palo e la dea della fortuna non sono d’accordo. Però, finchè ce la fa, è l’unico che tiene alta la squadra con le sue azioni.
Tirocinio ancora in corso, i margini ci sono ma c’è ancora tanto da studiare. Le faremo sapere.
PRIMO POSTO BLIN
Nelle sconfitte un migliore in campo c’è sempre. Ed è praticamente sempre lui. Perché fa tutto ciò che gli riesce meglio in ogni frangente in cui è in campo, è dinamico e pratico, chiude in difesa come dà supporto davanti. Purtroppo c’è solo un Blin in questa squadra, ne servirebbero almeno altri 9.
Blin del tirocinio è il tutor, quello che prova a far imparare agli altri il mestiere. Riuscendoci a sprazzi.
TOP OF THE OPP
In serie A ha realizzato solo 2 gol di testa, contro il Lecce. Poi ne fa un altro, molto più tipico, con dribbling e palla incrociata sul secondo palo. Rafael Leao è la luce di questo Milan, e quando si accende lui non ce n’è per nessuno.