La prestazione di Udine conferma la caparbietà di una squadra che non molla mai, combattiva nello spirito e decisa a raccogliere sempre il massimo risultato. Vediamo quali sono stati i paladini della resilienza di ieri.
TERZO POSTO PONGRACIC
Il centrale croato, libero dagli acciacchi della scorsa stagione, sta salendo di livello partita dopo partita dimostrando intensità e qualità importanti per questa squadra. Attento in chiusura e creativo in impostazione, si regala qualche avanzata palla al piede che alzano il baricentro della squadra e per poco non portano al gol Banda con un’imbucata più da trequartista che da marcatore.
Certezza, classe, qualità. In un mondo di gocce che provano a scalfirlo Pongracic è roccia, e roccia resterà.
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SECONDO POSTO RAMADANI
Al suo primo anno in Italia è, dopo 9 partite, il miglior centrocampista della serie A per palloni recuperati insieme al romanista Cristante. Leader nel Lecce e nella nazionale, l’albanese giuda la squadra da pilota esperto smistando palloni e schermando una difesa mai in affanno per vie centrali, nemmeno dopo il passaggio al 4-2-3-1.
Da vero erede del capitano si comporta da leader di questa squadra.
E se un vero leader è colui che trasforma la visione in relatà,beh, Ramadani lo è, e sempre di più.
PRIMO POSTO PICCOLI
Arrivato con la fama di quello che fa gol partendo dalla panchina, si conferma segnando il suo primo gol con il Lecce proprio da subentrante. Il suo è un gol da attaccante vero, di chi vede nell’arcobaleno di Sansone la parabola perfetta da impattare verso la porta arrivando in spaccata laddove di testa non si poteva fare.
Piccoli merita un posto da titolare. E magari, nella sua testa ci sta già pensando: “lotterò. L’otterrò, lo terrò”.