L’AMARO DEL MONTENEGRO
Al di là del finale Thriller e della personale vendetta di Piccoli, quella di domenica è stata una partita scialba, con un Lecce sempre ordinato e volenteroso ma carente sempre dove serve, nell’ultima, decisiva, scelta sotto porta.
È una carenza che comincia a diventare pesante, specie se poi gli avversari rischiano di portare via i 3 punti con l’unico vero tiro in porta, per giunta su punizione. Manca un po’ di lucidità, un pizzico di follia, quella cazzimma (come dicono i napoletani) in termini di caparbietà nell’andarsi a creare l’occasione giusta per battere a rete, senza tanti fronzoli e complimenti. Krstovic si sbatte, Strefezza sembra ormai un parente lontano di sé stesso, Banda mostra gli stessi limiti da un anno in qua ed allora, forse, è il caso di dare una chance da titolare a chi lo è stato di meno, magari creando una sana competizione interna che potrebbe alzare il livello delle prestazioni dei singoli. È il momento di tornare a vincere, in ogni modo e contando su ogni forza, per il morale, per i tifosi ma soprattutto per la classifica!
DULCIS IN FUNDO
Giustizia é fatta (forse)! Tanti episodi avversi, una partita con il vento arbitrale piuttosto contrario, ma un episodio finale che (forse) sana finalmente i conti tra il Lecce ed il VAR. Un rapporto complicato, che affonda le sue origini già in alcune sfide in casa dello scorso anno e scalfisce ancora il presente di società e tifosi, costretti, in questo avvio di campionato, a buttar giù più di un boccone amato per colpa della Video Assistent Refree. Finalmente ieri un episodio a favore, la correzione di una stortura che Doveri aveva lasciato correre ma che è stata prontamente segnalata, vista e corretta, come da protocollo e come da idea e principio fondante di questa tecnologia. Un rigore importante, per ristabilire non solo il pari finale ed il punto in più in classifica, ma anche un accordo di pace tra il Lecce ed una Var che, per una volta, per i colori giallorossi si è rivelata, veramente, come una manna dal cielo.