LECCE – Amedeo Minghi arriverà martedì 23 aprile al Teatro Apollo con il suo tour teatrale “Anima Sbiadita” in cui porterà sul palco i suoi grandi successi e gli ultimi brani inediti.
Minghi salirà sul palco accompagnato da un sestetto d’archi e da una band composta da Luca Perroni al pianoforte, Giandomenico Anellino alla chitarra, Alessandro Mazza al basso, Stefano Marazzi alla batteria, e dalle voci di Rosy Messina e Giordano Spadafora.
Autore e interprete di autentici gioielli musicali per intensità narrativa, da sempre con le sue melodie commenta e descrive l’amore nelle declinazioni più cangianti. Minghi si esibirà con molti dei successi che hanno contraddistinto la sua lunghissima carriera, capolavori che lo hanno fatto amare dal pubblico: da “1950”, una delle canzoni che maggiormente lo rappresenta, a “La vita mia”; da “L’immenso”, brano con cui scalò anche le classifiche internazionali a “Cantare è d’amore”, presentata al Festival di Sanremo nel 1996, fino a “Vattene Amore”, forse il brano più noto al pubblico, cantato in coppia con Mietta a Sanremo del 1990. Canzoni iconiche che hanno lasciato il segno nella storia della musica italiana d’autore.
Melodista dalla “nascita” (come ama definirsi), artista senza tempo, Minghi è una delle colonne portanti della musica italiana d’autore. Chi conosce la sua carriera artistica, a metà strada tra generi musicali diversi, sa bene che, dagli inizi della sua carriera a oggi, è stato un innovatore sperimentatore, un artista dal repertorio vasto e unico.
Ha partecipato 8 volte al Festival di Sanremo, raggiungendo l’apice della popolarità nel 1990 con la celebre “Vattene Amore” cantata al Festival in coppia con Mietta. Ha musicato testi sacri legati al mondo della fede come “Il Cantico delle Creature” e “Le Beatitudini” e ha dedicato un brano a Papa Giovanni Paolo II dal titolo “Un uomo venuto da lontano”.