LECCE – Alla vigilia della sfida casalinga contro il Como, il tecnico del Lecce Marco Giampaolo ha parlato in conferenza stampa dal “Via del Mare”, tracciando un quadro lucido e motivato sul momento della squadra, sulle insidie dell’avversario e sull’approccio da mantenere per portare a casa una vittoria fondamentale.

La partita e il possesso palla
Giampaolo non ha nascosto il valore del Como, elogiandone il gioco e l’impronta data da Fabregas, ma ha sottolineato come il Lecce debba affrontare la gara con consapevolezza e compattezza: “Probabilmente il Como avrà più possesso, ma non dobbiamo perderci d’animo. L’ho mostrato ai ragazzi, anche se fosse 65-35, l’importante è restare psicologicamente compatti. Servirà un grande sforzo collettivo. Ci manca una vittoria per stare in media, ma la squadra ha sempre dato tutto. Non siamo mai usciti indegni dal campo. Sappiamo che dobbiamo essere più bravi e trovare il modo per far girare gli episodi dalla nostra parte”.
Reazioni e atteggiamento
Sulla presunta mancanza di rabbia o cattiveria, Giampaolo ha voluto chiarire: “Non è questione di voglia, a volte l’avversario non ti permette di reagire. Basta un episodio per riaccendersi, come con Baschirotto, Rebic o N’Dri. L’importante è non dare mai all’avversario la possibilità di rialzare la testa”.
Disciplina e interpretazioni
Sulle poche ammonizioni ricevute dal Lecce, il tecnico ha preferito non dare giudizi affrettati: “Non è che serva menare per vincere. Il calcio è fatto di tanti aspetti, e le statistiche vanno interpretate nel contesto”.
L’avversario: il Como di Fabregas
Parole di grande stima per il lavoro del tecnico spagnolo: “Fabregas sta facendo un grande lavoro, gliel’ho detto anche a Coverciano. Il Como ha poco da invidiare alle big, gioca con mentalità e identità. Ma noi dobbiamo fare il possibile e l’impossibile per vincere. Serve freddezza, lucidità e spirito di squadra”.
Modulo e adattamenti
Riguardo alla scelta del 3-4-3 visto contro la Juventus, Giampaolo ha spiegato: “Era un sistema che avevamo già usato in forme simili. L’idea era specchiarsi ed evitare scalate. Nonostante il gol subito, il piano non è saltato. Ogni partita va interpretata in più fasi. Ci sono calciatori con caratteristiche diverse, servirà scegliere bene chi parte e chi finisce”.
Stimoli e concentrazione
Il tecnico ha respinto l’idea che la classifica possa influenzare la motivazione: “A volte chi è tranquillo gioca meglio, ma noi siamo in una strettoia. Non possiamo sbagliare né distrarci”.
I singoli: Jean, Gabriel, Veiga e altri
Giampaolo ha parlato anche dei singoli: “Dispiace per Gaby Jean, ha dato tanto ed è cresciuto. Gabriel ha freddezza, Veiga sta crescendo bene, ha leggerezza mentale. Helgason e Berisha? Sono alternative utili, soprattutto per soluzioni come il filtrante”.
Il morale e il valore del gruppo
Infine, un richiamo all’unità: “Da un mese il nostro mantra è squadra, famiglia, unione. Anche con iniziative mirate, abbiamo cercato di rafforzare questo spirito. Domani il nostro valore aggiunto deve essere il pubblico. Uniti si festeggia, si piange e si lotta. Non si scappa da lì”.