Il match di ieri per il “Torneo de Carranza” lascia tante indicazioni sullo stato della rosa a disposizione di D’Aversa.
Cosa c’è già
Ieri, da subito, si è visto un ottimo apporto ed integrazione nel piano del gioco e dell’impegno dei nuovi arrivati, in particolar modo di Pontus Almqvist e di Ylber Latif Ramadani, lanciato in campo dal primo minuto a soli due giorni dall’ufficialità del suo acquisto. Il 27enne mediano albanese si è calato subito nel ruolo dell’ex capitano Hjulmand, con un buon coinvolgimento ed ottime giocate in verticale. Almquist, oltre al gol di pregevole fattura, ha dimostrato di poter essere più di un’alternativa per gamba, imprevedibilità e visione dello specchio. Si è confermato rispetto alle prime uscite anche Hamza Rafia, che riesce a portare al centrocampo giallorosso quella qualità in inserimento che tanto era mancata nella scorsa stagione.
Sugli scudi anche Banda e Strefezza, con il primo in particolare che si è mostrato subito in forma e più maturo della scorsa stagione, pronto ad incrementare il bottino di soli 2 gol e 1 assist in 36 presenze. Strefezza “falso nueve” si è mosso bene, ma di certo è più una suggestione che una soluzione.
Ottima la prova della linea difensiva che ha mostrato una forma ed un’attenzione in linea con gli standard della scorsa stagione, con l’unica sbavatura sul gol di Roger Marti che ha sorpreso tutti, Falcone compreso.
Cosa manca
Della prima punta di sapeva già, e dalla società arrivano conferme che si stia lavorando alacremente in questo senso. In attesa di definire la cessione di Ceesay con gli arabi, portato a Cadice più per opportunità numerica che per chiarezza della sua posizione nel progetto, l’assenza di un vero riferimento offensivo ha pesato non poco soprattutto nelle giocare di Banda e Almquist che, per natura, necessitano di una sponda offensiva.
A centrocampo ed in difesa la rosa dei titolari pare ormai definita, c’è da lavorare sulle alternative: se sugli esterni arretrati la coperta sembra abbastanza lunga, il pacchetto centrale necessita di almeno un innesto di livello che possa giocarsi il ruolo con Pongracic, Baschirotto e Smajllovic. In mezzo vanno definiti i ruoli delle così dette “seconde linee”: quasi fatta per la cessione di Bjiorkengren, vanno chiariti i ruolo di Helgason e Listkovski, in un reparto comunque completato anche da Berisha, Samek e Volurar, pronti a giocarsi le proprie chance anche in serie A.
Tante luci, poche ombre per una serata internazionale che restituisce al Lecce un prestigio che la deludente batteria di rigori finale non può assolutamente cancellare. Ora la testa è al primo appuntamento ufficiale della stagione, domenica prossima alle 21:00 al Via Del Mare contro il Como.