Dal match di Marassi, l’ultimo prima della sosta di Natale, è cambiato tanto, o forse no: vediamo cosa.
Era inizio Novembre, e il Lecce arrivava da un ottobre nero dove, nonostante gli scontri diretti giocati in casa ben giocati contro Monza e Cremonese, non era riuscito a vincere nemmeno una partita. La classifica piangeva, ed il Lecce era atteso in casa dalla complicata sfida con l’Atalanta, seguita subito dopo da quella di Marassi contro la Samp, già invischiata nelle zone basse.
Arrivò una svolta inattesa, un Lecce corto, determinato e attento riuscì a sorprendere prima la squadra del Gasp e poi quella dell’esonerato Gianpaolo dando un impulso importante alla classifica e al morale prima che tutto si fermasse per i Mondiali in Qatar.
Rispetto a quella gara, sulla carta, nell’undici titolare è cambiato poco. Tolto l’infortunato Pongracic il top 11 di Baroni è lo stesso, con uomini che nel frattempo hanno maturato esperienza e che hanno dimostrato di poter dire la loro in A, come Baschirotto e Blin su tutti.
Il Lecce fece una partita attenta, paziente, facendo sfogare la Samp ma controllandola e gestendo i momenti, andando in vantaggio a fine primo tempo con Colombo e chiudendo nel finale con Banda.
Una partita matura, saggia, di una squadra consapevole del peso di quei punti ma leggera al punto giusto per recitare appieno il suo partito da neopromossa umile e determinata a tenersi stretta la A.
Domenica sarà una sfida diversa, ancora più tesa, ma con temi simili e la stessa, fondamentale, necessità di punti e serenità.