Ci sono partite che non sono solo partite: hanno il sapore dell’aut-aut, del dentro o fuori, hanno il profumo della rivalsa, quello che senti sulla pelle, che nasce da anni di lotte silenziose e sogni mai abbandonati.
Sono le partite che raccontano più di una classifica: raccontano un’identità, un territorio che non ha mai smesso di credere in grande. Partite che sanno di riscatto. Di orgoglio. Di appartenenza.

Sabato, il Lecce scenderà in campo consapevole di dover salire su un treno che difficilmente ripasserà in questa stagione, un treno che ha ancora una fermata libera: contro il Como sarà la partita della vita, da vincere contro tutto e tutti, ad ogni costo.
Sabato, quel sogno passerà per 90 minuti che valgono una stagione: sabato il Lecce si gioca tutto. E non è solo una frase da striscione o da prima pagina.
È l’ultima curva prima di un bivio: o si torna a credere, oppure si rischia di lasciarci tutto alle spalle.
Ma guai a entrare in campo con la rassegnazione.
È tempo di cambiare mentalità, di uscire dall’idea della sconfitta annunciata.
È tempo di dimostrare che questo gruppo ha ancora fame, ancora cuore, ancora fuoco dentro. Perché sabato non si gioca solo per tre punti: si gioca per un territorio che ha sempre creduto nel miracolo.
Per una comunità che soffre, lotta, si rialza.
Per un sogno che profuma di riscatto, di orgoglio, di qualcosa mai raggiunto prima. Perché scrivere la storia non è mai stato semplice.
Perché a volte il sogno è lì, a un passo. Ma bisogna avere il coraggio di allungare la mano. Lecce, se ci sei… batti un colpo.