LECCE – Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, in compagnia del responsabile dell’area tecnica, Pantaleo Corvino e al direttore sportivo, Stefano Trinchera, è intervenuto in sala stampa nella consueta conferenza di fine mercato.
“Oggi sono contento di aver costatato che il nostro popolo con i fatti dimostra di aver recepito che le sconfitte vanno affrontate esattamente come hanno fatto i nostri tifosi nel momento di difficoltà fisiologico. – ha esordito Sticchi – È un messaggio importante che io voglio mandare. La gestione delle sconfitte fa sempre la differenza. Questo campionato è uno dei più difficili della serie a degli ultimi anni, dove negli ultimi tre posti dopo 23 giornate non ci sono neopromosse. Noi ci stiamo giocando un percorso quello della salvezza con competitor forti, dove la possibilità di uscirne indenni passa da mille variabili, siamo tutti chiamati a fare gli straordinari. La Serie A sta diventando un campionato sempre più proibitivo se pensiamo che c’è qualcuno che da 20 vuole ridurlo a 18 squadre. Oggi in lega siamo i primi della classe dal punto di vista dei bilanci. Una delle poche società che paga gli stipendi tutti i mesi, non solo ai giocatori ma anche ai magazzinieri e tutti gli altri perché per noi sono tutti importanti”.
“Corvino e Trinchera sono dei professionisti straordinari, i migliori sul territorio nazionale in questi compiti. Bisogna guardare anche altrove, se non si va oltre Surbo non si capisce la dinamica di tutto questo. Questa è la realtà. Noi quest’anno con una sola operazione, ossia Hjulmand, siamo riusciti a determinare questo equilibrio perché stiamo facendo un lavoro che non ha precedenti su una parte in cui in Italia vengono destinate il 70% delle risorse, ossia gli stipendi. Comprare gente anche a zero ma dando uno o due milioni a testa il club si appesantisce di stipendi che non danno prospettive. Il nome dà gioia ai tifosi, ma non giova al club”.
“Non avendo il Lecce debiti, la cosa ci fa considerare come un club di alto livello in Lega Serie A. Sapete perché tutti vogliono venire a Lecce? Perché il 20 di ogni mese paghiamo lo stipendio e non a scadenza federale. Così come dicono che il Lecce viaggia in tutta Italia in charter. Che non è una sbruffonata, ma aumentare il comfort, non fare scali ed aumentare le prestazioni sportive. Tutte cose inimmaginabili prima”.
Sul mercato invernale appena concluso: “Siamo arrivati al mercato di gennaio con un indice di liquidità positivo che ti consente di fare mercato. Ed infatti abbiamo subito chiuso un’operazione per Perotti che è stata importante. Non volevamo portare il nome che non gioca da un anno per ingannare la piazza. Il mercato deve servire per aumentare il livello della squadra, vedi i tanti acquisti fatti in estate da Falcone a Krstovic. A gennaio devi trovare elementi del genere ed a prezzi da Lecce, cosa difficile. Solo con Pierotti si sono verificate queste due condizioni”.
Sulla cessione di Strefezza: “L’operazione Strefezza non è stata fatta per i soldi, per quelli è bastato Hjulmand. Strefezza non era assolutamente preventivato. E’ un’altra vicenda, di un giocatore che per una serie di ragioni non era sicuro di essere protagonista assoluto. Il suo entourage in poche ore ha trovato un’operazione a cifre importanti e che portava un ingaggio importante. Il Como soddisfaceva le richieste del giocatore e quelle del Lecce. Un buon padre di famiglia, un buon manager, un buon amministratore cosa avrebbe dovuto fare? Quando ci sarà un’operazione da Lecce queste cifre verranno reinvestite. Con il ragazzo ci siamo lasciati non bene, ma benissimo. Ci siamo ringraziati a vicenda”.
“Sui Giochi del Mediterraneo ora c’è la possibilità di avere una seconda tranche di risorse che possa permetterci di avere una copertura. Con i primi 11 milioni, che sono 8 più iva ed abbiamo già preso, faremo un bel restyling. Però c’è la possibilità di averne un’altra parte per fare qualcos’altro perché si sono liberate risorse. Stiamo presentando la progettualità”.