Lettera da Lecce – Parma: partita sfortunata, ma non è tutto da buttare

Il 2-4 finale lascia comunque indicazioni importanti sullo stato della rosa a disposizione di Mister D’Aversa

Il risultato finale, come affermato anche dal tecnico degli emiliani Fabio Pecchia, è bugiardo nelle proporzioni. Tante difficoltà per i giallorossi, ma anche note positive importanti per il prosieguo della stagione.

La partita

Quella andata in scena al Via Del Mare è stata una partita dai due volti, con le squadra che si sono divise i meriti giocando bene per un tempo a testa. L’approccio dei giallorossi è stato in tema Halloween, con una gestione della palla Horror e disattenzioni a non finire in difesa (soprattutto con Gallo e Baschirotto). La squadra di Pecchia, prima in serie B con +5 sul Venezia dopo 11 giornate, ha avuto la qualità nei singoli e nel gioco per concretizzare uno 0-2 che a fine primo tempo le poteva risultare addirittura stretto.

La ripresa del Lecce è stata di tutt’altro piglio, con la squadra propositiva e continua sul piano del gioco e delle occasioni create. I gol di Piccoli e di Strefezza sono di ottima fattura, così come l’apporto dei cambi che ha alzato il tasso tecnico ed il livello della qualità in campo.

Il crollo nel finale è stato più fortuito che patologico, con Man che ha messo in difficoltà un reparto stanco e senza misure dopo 45minuti spesi a rincorrere un risultato che in ogni caso era stato raddrizzato.

Il chiaroscuro del match

Il 4-2 finale, come scritto in apertura, è bugiardo sulle reali dinamiche viste in campo durante la partita. L’approccio sbagliato ha condizionato inevitabilmente il match dei giallorossi, soprattutto avendo di fronte una squadra come quella di Pecchia abile a giocare il pallone sulla trequarti ed a sfruttare le transizioni a proprio favore.

Complessivamente sono apparsi insicuri, al di là di Brancolini (fisiologico per chi non giocava una partita ufficiale da più di un anno), Baschirotto e Gallo che nel primo tempo si sono resi artefici di diverse leggerezze costate care sul piano del tabellino finale. Complicate anche le prove di Venuti e Dorgu, che però sono da contestualizzare in una serata difficile per tutto il pacchetto arretrato. A centrocampo ha faticato Oudin, ancora troppo sottotono e compassato, mentre ha mostrato ottime cose per tutto il match Medon Berisha, pronto a dare il proprio apporto anche in campionato.

Le note positive arrivano dal reparto offensivo, con Sansone che anche nel primo tempo, con la squadra praticamente sulle gambe, si è eretto a leader tecnico con giocare di qualità ed un palo che grida vendetta dopo una splendida serpentina ad accentrarsi. Ottimi segnali anche da Piccoli, sempre arcigno e volenteroso, che trova il modo di esprimere il suo potenziale nel secondo tempo prima provandoci di testa e poi con un gol di tap-in. Ottimi segnali, in continuità con l’ultimo periodo, da Capitan Strefezza che libero da qualche pensiero di troppo di inizio stagione sfodera una partita importante condita da una perla delle sue utile sia per il morale che per il pareggio momentaneo.

Ylber Ramadani, ph, Salento News

Testa all’Olimpico

Quella di domenica sera sarà la prima di due partite molto complicate per il Lecce. La sfida alla Roma, infatti, precede quella contro il Milan al Via del Mare.

I capitolini di Josè Mourinho stanno rimontando in classifica dopo un avvio di campionato difficile puntando soprattutto sulla verve realizzativa di Lukaku, autore di 5 gol in 8 presenze in campionato.

Il Lecce dovrà ritrovare lo spirito delle grande occasioni, ma soprattutto un’attenzione difensiva che nelle prime giornate aveva fatto al differenza. La prestazione con il Parma ha detto tanto, ma va messa velocemente in archivio per tornare a fare punti in campionato anche laddove parrebbe impossibile farli.

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