L’ex capitano giallorosso è il leader di una squadra di tanti giovani ( soprattutto italiani) che sta guidando in cima alla classifica cadetta.
24esimo minuto di un match fondamentale, un testa-coda tra Spal e Frosinone di quelli che in serie B possono solo riservare insidie. Niente paura, ci pensa capitan Lucioni: cross di Baez e zuccata da attaccante vero dell’ex centrale giallorosso, di quelle che a Lecce conosciamo bene. Tifosi ospiti in visibilio e partita sbloccata, incanalata verso un altro successo fondamentale per la corsa dei laziali alla serie A.
Lucioni è uno dei leader con più esperienza in una squadra di “ragazzini terribili” che dall’alto dei suoi 35 anni e delle 2 promozioni in A alle spalle (Benevento e Lecce) stra trascinando in A con 58 punti dopo 27 giornate e 11 punti sulla seconda (il Genoa di Coda).
Ragazzini terribili, soprattutto italiani: davanti si stanno facendo largo, infatti, due giovani punte nazionali (una rarità) come Mulattieri (22 anni, 8 gol, 4 assist) e Moro (22 anni, 6 gol). Sull’esterno brillano Roberto Insigne (28 anni, 7 gol) e Giuseppe Caso (24 anni, 6 gol, 1 assist). In difesa, accanto a Lucioni, il fugace giallorosso Frabotta e l’ex Cremonese Ravanelli, che con Fabio forma una cintura centrale insuperabile che fa del Frosinone la miglior difesa della serie B.
Una squadra giovane ma zeppa di talenti italiani, dalla quale siamo certi usciranno presto grandi nomi anche per i palcoscenici dell’azzurro più brillante.
Un progetto lungimirante, simile a quello del Lecce, in cui non a caso Fabio Lucioni è tornato ad essere leader tecnico ed umano, proprio come qui in Salento.