Il punto a favore e quello a sfavore della gara dello Zini. Spoiler: non ci piace il calcio di chi vieta.
Menzione d’Onore – Calma e sangue freddo
Mister Baroni lo ripete spesso in sala stampa: questi ragazzi hanno bisogno di giocare sereni, senza caricarsi di pressioni eccessive. Le ultime due partite, nonostanze lo 0 alla voce punti raccolti, avevano mostrato un Lecce comunque in linea dal punto di vista delle prestazioni, penalizzato da episodi negativi che in un percorso di crescita ci stanno. Compatti, uniti e “tutti leader nello spogliatoio” i giallorossi hanno sfodetato una prestazione sontuosa, annullando una Cremonese all’ultima spiaggia e gestendo la partita da grande squadra. Postilla, dovuta, a Federico Baschirotto, che al 3 gol in campionato diventa il secondo difensore con più gol di testa all’attivo nei 5 maggiori campionati europei. Oltre che recordman per le 21 partite su 21 giocate interamente. Oltre che idolo, pilastro sontuoso, simbolo indiscusso.
Menzione di disonore – al calcio di chi vieta
Il calcio non è di chi vieta. Non sarà il più pacifico veicolo dei valori dello sport, ma non è nemmeno un male da ingabbiare negli schemi di chi, per timore, vieta. Lungi da noi, decisione legittima. Ma quello che è successo per la trasferta di Cremona, è quello che non vorremmo mai succedesse. Il timore per “possibili scontri” ha prevalso sull’amore di una tifoseria che, tra le poche in Italia, segue e sempre seguirà la sua squadra “per amore e solo per amore”, senza generare problemi se non per chi, in casa come in trasferta, è costretto a subirne la passione da avversario. Tutto questo, poi, in un contesto come quello della Cremonese la cui tifoseria ha subito manifestato solidarietà, non popolando la curva Sud in protesta verso il calcio di chi vieta. Il calcio è di tutti, e i divieti lo rendono solo di alcuni. E questo non è calcio.