Menzioni d’onore & disonore, Inter – Lecce

Ciò che c’è da salvare e ciò che c’è da dimenticare della sfida contro i nerazzurri.

Ciò che c’è da salvare e ciò che c’è da dimenticare della sfida contro i nerazzurri.

MENZIONE D’ONORE – LA TAR-SFERTA DI MILANO

Se c’è un match che il Lecce ha vinto è quello, sicuramente, sul campo di tribunali. Contro una decisione assurda, legata a contesti episodici come quelli di Bergamo, la società del presidente e super avvocato Saverio Sticchi Damiani aveva vinto 2-0 già prima del fischio d’inizio, con la trasferta dei tifosi prima vietata dal Prefetto di Milano e poi riaperta dal TAR a due giorni dal match. Decisione poi ancora contestata dallo stesso, e ancora confermata dallo stesso TAR. Insomma, anche fuori dal campo il Lecce ha le sue armi agguerrite, soprattutto quando si tratta di difendere il sacrosanto diritto dei suoi tifosi di sostenere la propria squadra in trasferta come in casa. Ed è una vittoria storica, di quelle che fanno giurisprudenza. E fanno guadagnare punti, se non in classifica, almeno agli occhi dei tifosi.

Il tecnico giallorosso Marco Baroni

MENZIONE DI DISONORE – LA GITA DI CLASSE

L’età media in campo dei nostri era quasi quella giusta, se non per qualche rara eccezione. Quella di ieri a San Siro è sembrata tanto una gita per i ragazzi di Baroni, di quelle del liceo dove ti portano a Barcellona a visitare il Camp Nou. Anche prima del match, foto e selfie lasciavano trasparire tutta l’emozione di chi quel tempio del calcio lo sognava da tempo prima di arrivarci, finalmente, con il Lecce. Ecco, l’atteggiamento in campo non è stato proprio quello, l’attenzione era quella giusta e il gioco anche, solo che è mancata quell’agonismo di cui il Lecce non può mai fare a meno per portare a casa qualcosa in più rispetto a quanto sulla carta meriterebbe. E poco importa se la sconfitta è stata “dignitosa”, se l’Inter in fondo non ha mai schiacciato i giallorossi e se nella ripresa la prestazione è salita di livello. Ieri non era una gita, c’erano punti in palio come in ogni gara di A. Facciamo più che sia un viaggio d’istruzione che faccia capire che in quello stadio non ci si deve solo arrivare, bisogna pure provare a portar via punti. A fine aprile un’altra chance, contro il Milan. Speriamo meglio.

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