Il lato positivo e quello negativo del match di Torino.
MENZIONE D’ONORE: SIAMO VIVI
E’ ufficiale, il Lecce è tornato. Menomale, perché l’ha fatto nel momento più importante della stagione. La sconfitta dello Stadium lascia un amaro in bocca che è segno di quanto la squadra sia viva, sia sempre rimasta in partita ed abbia avuto tante chance per portare a casa almeno un punticino. Nonostante la formazione rimaneggiata, lo spirito e la combattività in campo sono state quelle giuste per una squadra che non può permettersi di sottovalutare nessuno degli impegni che rimangono da qui alla fine. Tante cose buone, dalle transizioni offensive a Banda che cresce di partita in partita, da Gonzalez tornato in palla a Oudin che distribuisce classe, da Umtiti sontuoso a Romagnoli pulito e glaciale. Tutti segnali positivi, soprattutto in vista di un match che vale la stagione, quello di domenica sera contro il Verona.
MENZIONE DI DISONORE: LASCIAM VIVERE
Il “problemino” come l’ha chiamato Baroni è sempre lo stesso, i pochi gol segnati che lasciano spesso in vita avversari in partita ed in classifica. Un’ assenza di cinismo ormai cronica per questa squadra, che spesso non ha portato a casa punti per via della stipsi offensiva che l’ha costretta a lucrare su un solo gol, non sempre sufficiente a segnare il match in positivo. Occasioni sciupate che tengono in vita gli avversari fino alla fine, o che addirittura, come ieri, prestano il fianco a possibili occasioni di chiusura definitiva dei giochi. Il problema è che a furia di lasciare in vita le partite si sono lasciate in vita le avversarie della lotta salvezza, ora a ridosso e tutte in vena di portare a casa punti importanti per provare l’impossibile. Mannaggia.
