«Cercavamo un posto che fosse prima di tutto in Salento — aveva detto Giuliano Sangiorgi alla vigilia del concertone che ieri sera ha registrato sold out —, potevamo farlo al Circo Massimo, ma volevamo un luogo che ci facesse sentire a casa».
A festeggiarli, c’erano 40mila fan provenienti da tutta Italia e tanti colleghi amici, protagonisti di una scaletta di 23 canzoni: Ariete si cimenta con «Per uno come me», Ermal Meta con «Meraviglioso», Rosa Chemical con «Nuvole e lenzuola».
Sul palco anche Malika Ayane, Samuele Bersani, Aiello, Niccolò Fabi e Sangiovanni. E poi, Diodato che delizia il pubblico con uno speciale «Un passo indietro», Fiorella Mannoia su «Estate» (seguita da un passaggio di «Anna e Marco» di Dalla), Samuel in «Tutto qui accade». Infine, anche l’amica e collega Elisa, con la quale Sangiorgi e company hanno condiviso alcuni pezzi di successo, come “Basta Così” fino alla più recente “Diamanti”, insieme anche a Jovanotti, assente a causa di un infortunio alla gamba.
Oltre alla musica anche i disagi
Accanto alla fantastica cronaca del concerto, però, c’è anche quella dei disagi che gli spettatori hanno dovuto subire per poter arrivare sotto il palco.
Lunghe, lunghissime code lungo la strada hanno fatto cominciare in ritardo il concerto. La decisione di cominciare in ritardo, ha ribadito anche Sangiorgi dal palco, è stata presa per permettere a tutti di raggiungere il luogo dell’evento. Purtroppo, però, per molti questo non è stato possibile: tanti fan, infatti, amareggiati e sconfortati dal grande ingorgo creato hanno deciso di rinunciare al concerto
In poche ore, così, i social network si sono riempiti di testimonianze e critiche all’organizzazione: per raggiungere l’aeroporto di Galatina si sono create file chilometriche di auto, in alcuni tratti lo scorrimento non era assicurato, altre strade sono state chiuse al traffico.
“Siamo tra chi si è arreso alle 22:00 con ancora 1 km per arrivare al parcheggio e 40 minuto a piedi per il concerto. Di fronte al rischio di arrivare solo a fine concerto e ribeccarci pure le 3-4h di fila per il ritorno, abbiamo rinunciato a concerto e parcheggio pagato. Una grandissima delusione.. Grazie”, è una delle tante testimonianze arrivate.
E ancora: “Abbiamo percorso dozzine di chilometri per raggiungere il concerto e una volta giunti qui ci siamo ritrovati in coda per ore”; “Siamo in fila da oltre 4 ore, sono passate le 21 e mancano ancora oltre 2 km all’area di sosta”.
Disagi anche sulla Lecce – Gallipoli, dove gli automobilisti hanno dovuto attendere ore in fila per poter uscire dall’ingorgo.
Disagi anche ai parcheggi. Il più vicino era a circa 2 km dall’area del concerto. Dai 15 ai 25 euro per lasciare l’auto in un luogo non custodito, non era prevista nessuna navetta. I 40 mila spettatori hanno dovuto macinare chilometri e chilometri prima di accedere all’area concerto e al ritorno su gran parte del tragitto non c’era neanche illuminazione.
Se l’idea era quella di creare una Campovolo del Salento c’è ancora tanto da lavorare. Questo grande evento, il primo all’Aeroporto di Galatina, sottolinea la carenza strutturale del nostro territorio, privo di un luogo per eventi che sia all’altezza.