Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta – Siniša Mihajlović

No, non ci piace la retorica del giorno dopo. E non è con questa che vogliamo ricordare Sinisa Mihajlovic


Se n’è andato un uomo, prima di tutto. Un grande uomo. Che mancherà alla terra più che al calcio, ma che non ci lascerà, in fondo, mai. Perché adesso è davvero eterno.


No, non ci piace la retorica del giorno dopo, quella in cui “se ne sono andati sempre i migliori” o del ” ti ricorderemo per sempre“.

Non ci piace semplicemente perché, a volte, sa di atto dovuto, di fiore sulla tomba, di incenso profumato sulla vita di chi ha lasciato questo mondo.


Ma questa volta è diverso. È diverso non perché parliamo di un uomo di 53anni che apparteneva al mondo eldorado del calcio, ma perché parliamo di un uomo che per anni ha preso a pugni il sistema in cui viveva, la retorica che lo circondava e, per ultima, anche quella brutta bestia che ha provato a sfidarlo.


Noi comuni mortali, di fronte alle sfide più dure che la vita ci pone, soprattutto quando si tratta di salute, ci nascondiamo, le interniamo e proviamo, semmai, a stigmatizzarle dietro le nostre corazze.
Sinisa no, Sinisa ha affrontato il mostro in conferenza stampa, sotto una coppola che nascondeva ciò che stava perdendo, dentro un cappotto o una tuta ormai sempre troppo larghi per essere aderenti a ciò che restava.
Ma quegli occhi, quella tempra, quella lingua, non hanno mai avuto bisogno di nascondersi. Mai basso, quello sguardo da slavo alto e fiero. Mai timida quella voce potente anche quando sussurrata, mai scontata di fronte alla patina della banalità del calcio ma sempre pronta a dire ciò che davvero andava detto, nel modo in cui davvero andava fatto.

Siniša Mihajlović


No, non ci piace la retorica del giorno dopo.
Ed infatti non è con questa che vogliamo ricordare Siniša. Perché se è vero che oggi non c’è post online che non citi la sua forza, il suo coraggio, le sue mille battaglie e la sua fame di vita no, siamo sicuri che non sia tutto qui.


Perché gli alfieri con la corazza più forte, quelli più coraggiosi, vivono in eterno, nella memoria di chi li vede e li vedrà sempre come esempi in una lotta senza campo, ma che vale sempre la pena di combattere, pur di vincere, piuttosto, anche un singolo giorno in più.


No, non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta.
E Siniša Mihajlović non ha perso.
Ha vinto e vincerà anche questa, la retorica del giorno dopo.


Ciao Sinisa, grazie per essere diventato eterno.

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