Il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, ha spiegato i motivi che hanno portato alla decisione di non rinviare la partita Atalanta-Lecce, nonostante la tragica scomparsa del fisioterapista del Lecce, Graziano Fiorita: “Rimandarla addirittura a fine maggio avrebbe potuto compromettere la regolarità del campionato”.
Attraverso una lettera pubblicata su Tuttosport, Simonelli ha voluto rispondere all’editoriale di Xavier Jacobelli:
“Caro dottor Jacobelli, ho letto con grande commozione il suo editoriale di domenica sulla tragica e improvvisa morte di Graziano Fiorita. Come uomo, esprimo la mia più sentita vicinanza alla sua famiglia, alla società Lecce, alla squadra, alla dirigenza e a tutta la tifoseria. Come Presidente della Lega, invece, sento il dovere di chiarire una decisione che, da quanto emerge nel suo articolo, può apparire inopportuna.
Va ricordato che per il rinvio di una partita è necessario l’accordo di entrambe le società. Inoltre, rinviare Atalanta-Lecce avrebbe compromesso la regolarità di un campionato ancora aperto, con squadre in lotta sia per la salvezza sia per i posti nelle Coppe Europee. La regola per tutelare l’equità della competizione è giocare alla prima data disponibile, che era domenica. Posticipare l’incontro di ‘qualche giorno’ avrebbe significato giocare mercoledì 30, obbligando poi a spostare anche Lecce-Napoli, previsto per sabato 3, creando un calendario ingestibile. Rimandare il match addirittura a fine maggio avrebbe potuto alterare gli equilibri del campionato, trovandoci magari con un’Atalanta meno motivata o con giochi salvezza già decisi.
Decidere, specialmente in situazioni difficili, è ben diverso dal dare consigli: chi ha il compito di scegliere si assume anche la responsabilità delle proprie decisioni. Infine, in merito a presunte pressioni da parte di altri club, posso assicurare che non ce ne sono state.”
