Il Presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, ha rilasciato un’ intervista ai microfoni de Il Quotidiano di Puglia, in vista del prossimo impegno ufficiale dei giallorossi, domenica 25 febbraio, contro l’Inter capolista. Ecco alcuni estratti:
Lecce-Inter: risultato scontato? “Chi l’ha detto? Io questa partita la voglio giocare pur sapendo che c’è una differenza abissale. Già potercela giocare è un’opportunità da cogliere al volo”
Apertura del Via del Mare ai tifosi per la rifinitura: “La scelta dell’allenamento a porte aperte alla vigilia della partita era un modo per dire che se qualcuno ha voglia di stare vicino alla squadra può farlo, l’importante è che siano tutti presenti domenica”
Serie A a 18 squadre: “Sono contrario. Secondo me è un modo di alcune big per limitare i propri danni economici. Molto banalmente, oggi gli introiti della serie A vengono divisi tra 20 squadre, l’idea di poterli dividere tra 18 alletta le big. Perché togliere a due piazze piccole l’opportunità di competere nel massimo campionato italiano?”
Sul rigore negato al Lecce contro il Torino: “Io mi sono lamentato molto a fine gara per il rigore non dato, non perché cercavo un alibi, ma perché in partite così bloccate alla fine contano gli episodi. A noi è stato negato un rigore solare: ne ho discusso con i vertici arbitrali e dal confronto è emerso, e sono autorizzato a dirlo, che quell’episodio è stato qualificato come errore dell’arbitro. Anche se non mi è chiaro il perché non sia intervenuto il VAR. Vorrei che tutti capissero che anche i dettagli sono importanti. I giocatori, ad esempio, in modo civile avrebbero potuto sollevare il problema con l’arbitro, invece siamo stati passivi e noi non possiamo essere passivi perché è un momento cruciale in cui ogni episodio può cambiare la storia di questo campionato. Devo dire anche che sia a livello locale che a livello nazionale gli organi di informazione ne hanno parlato poco, salvo poche eccezioni, e questo mi dispiace molto”.