Secondo la fotografia scattata da Infodata (Il Sole 24 Ore), dal 2012 al 2022 la Puglia ha perso 130mila residenti e il fenomeno sembrerebbe continuare anche nei prossimi anni.
Lo spopolamento e l’invecchiamento del Salento sono il risultato, complesso, di varie dinamiche e rappresentano processi che pongono delle sfide socioeconomiche (ed ambientali) molto serie, soprattutto nei territori in cui lo spopolamento è intenso (come nei Comuni dell’entroterra salentino) la sostenibilità politica ed economica può essere fortemente messa in discussione.
«Lo spopolamento dei nostri paesi – dichiara Giulia Chiffi, assessora ai Servizi sociali e alla Cultura a Castrignano del Capo – è un’emergenza che merita grande attenzione da parte della politica. Servono azioni che incoraggino le nascite, tutelino la famiglia, favoriscano l’occupazione e la restanza. Un piano che presuppone una visione ampia e lungimirante, che esce dai confini dei singoli comuni: solo pensandoci come territorio possiamo immaginare una gestione ottimizzata delle risorse e l’implementazione di nuovi servizi a sostegno di una crescita anche demografica».
Segnali poco incoraggianti, dunque, dalla fotografia scattata da Infodata. Dei comuni salentino solo in sei registrano un incremento della popolazione: Cavallino (+0,13%), Lecce(+0,31%), Lequile (+0,03%), Melendugno (+1,50%), Otranto (+0,49%) e Porto Cesareo (+9,07%) sono le municipalità che hanno aumentato il numero di residenti.
Male le altre municipalità che continuano a perdere residenti come Morciano di Leuca (dove in dieci anni si è perso il 12,65% dei residenti), Taurisano e Nociglia (più dell’11%). Risultato analogoa Collepasso, Caprarica e Neviano. Emorragia persino per Presicce-Acquarica nonostante la fusione in un solo Comune. Qui, l’amministrazione comunale di recente ha pensato di lanciare un bando destinato alla ripopolazione del piccolo centro attraverso l’erogazione di una somma massima di 30mila euro a coloro i quali si fossero impegnati a stabilire la residenza in loco per almeno dieci anni dall’acquisto dell’immobile.
Iniziativa simile anche a Martano, nella Grecìa salentina, dove il Comune ha previsto degli incentivi a chi trasferirà la sua residenza in paese o vi avvierà una nuova attività. Per quest’ultima i fondi previsti ammontano a 37.917 euro, contributi da dividere per 5 attività economiche o produttive che mettano radici a Martano.